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Gli alambicchi delle origini

La storia archeologica della distillazione è caratterizzata da pochi elementi certi e da pareri discordi.


Agli elementi materiali si sono affiancate, nel tempo, ipotesi, congetture e qualche datazione non verificata in maniera attendibile.


Naturalmente la curiosità maggiore è quella che riguarda il luogo dove l’alambicco più antico sia stato ritrovato. La risposta non è semplice perché gli alambicchi più antichi non hanno esattamente una forma simile a quella moderna, come avviene invece per l’alambicco di  Pyrgos (Cipro).


Molti sono tentati di vedere nel mondo dell’estremo oriente il luogo di nascita della distillazione. Il famoso alambicco di Taxila lo avrebbe dimostrato.  Le forme dell’alambicco di Taxila (Pakistan datato 2200 a.C.) e gli strumenti coi quali è stato ottenuto però esclude molto probabilmente quella datazione.    Altri, e per molto tempo anche molti studiosi, hanno situato l’origine del percorso in Mesopotamia nell’area degli scavi di Tepe Gawra vicino alla antica Ninive (oggi Mossul, Iraq) intorno al 3500 A.C. .  Gli apparati di Tepe Gawra erano nella forma molto lontani dagli alambicchi moderni. Recenti scavi hanno introdotto un altro elemento.  Resti di quello che secondo alcuni è un  apparato di distillazione  sono  stati trovati in Slovacchia  e  sarebbero ancor  più antichi dei reperti di Tepe Gawra di circa 500 anni .  


Ciò che accade sempre in archeologia è ancora più vero per i resti di apparati di distillazione che sono sempre stati  composti da  diversi pezzi, in genere due o tre. Stabilire che i frammenti dei pezzi hanno senso solo se assemblati dopo la ricostruzione di ogni singolo pezzo, non è così semplice ed evidente.          

     
Ma a volte un po’ di fortuna aiuta…A Pyrgos, dove è stato rinvenuto il più antico alambicco di forma moderna la Dr.ssa  M.R. Berlgiorno del CNR Italiano ci ha personalmente spiegato come il crollo  delle   mura abbia praticamente sigillato quanto contenuto nella stanza dell’alambicco.


Molto probabilmente l’apparato era destinato alla produzione di profumi    e dalle analisi sui vasi che lo componevano siamo in grado oggi di sapere quali erano le piante maggiormente usate

 

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