Il vaso, per poter ben separare gli Oli Essenziali dagli Idrolati - detti anche “acque aromatiche”- dev’essere riempito fino a tracimazione o poco meno con acqua distillata o con idrolato della stessa pianta in lavorazione.
Il tubo corto che esce dalla parte alta del vaso è destinato all’uscita dell’Olio Essenziale; il tubo più lungo - a collo di cigno - trae fuori dal vaso l’idrolato. Si raccomanda di non applicargli un tubo, perché potrebbe vuotare il vaso e far fuoriuscire anche l’olio essenziale.
Se volete conservare bene un buon idrolato, fatelo cadere all’interno di una bottiglia scura, fatta precedentemente sterilizzare in forno a 140° per 10 minuti, attraverso un imbuto nel quale vi è stato posizionato un filtro di carta enologica o da caffè americano. La bottiglia di acqua aromatica va riempita il più possibile e poi conservata al fresco e al buio oppure in frigorifero.
Per estrarre l’Olio Essenziale, si deve tappare il tubo di uscita dell’idrolato. Per questa operazione consigliamo l’utilizzo di una pompetta per contagocce (non di quelle in gomma rossa, ma trasparenti o nere). Fate attenzione: la base del tubo potrebbe rompersi se non contrastate la forza impiegata per metterla o toglierla, trattenendo con una o due dita il collo di cigno e ruotando la pompetta.
In alcuni casi (ove gli Oli Essenziali sono della più bassa densità e quindi particolarmente leggeri) se la colonna di Olio Essenziale dovesse superare gli 8 cm di altezza, questo potrebbe iniziare ad uscire dall’apposito tubicino posto sulla parte più alta del cilindro e se questo fosse tappato con una pompetta per contagocce dopo poco potrebbe tracimare dal beccuccio perdendolo!
Dopo l’uso lavate il vaso fiorentino con acqua calda e detersivo neutro. Se nel vaso dovesse rimanere dell’odore, fatevi girare dentro poco alcol buongusto per raccogliere le ultime tracce di olio e riempitelo poi con acqua calda, fino a farlo tracimare, così da eliminare tutto il gas aromatico ancora presente.